PER Giulio Regeni , PER Patrick Zaky, PER tutti gli oppositori politici, difensori dei diritti umani, sindacalisti, giornalisti, avvocati, lavoratori, perseguitati , torturati ed assassinati perché non graditi al regime dal generale al-Sisi
Le commesse militari di vendita di armamenti bellici e convenzionale all'Egitto hanno una vittima che reclama giustizia: la Costituzione italiana.
La Legge, la Costituzione ed i principi che il nostro Paese ha condiviso avanti le più Alte Organizzazioni Internazionli
NON CONSENTONO ALL'ITALIA di commerciare in armi con governi responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani;
NON CONSENTONO ALL'ITALIA di commerciare in armi con Paesi la cui politica contrasta con i principi dell'articolo 11 della Costituzione
Quando la Costituzione è ferita, è violata e non è rispettata ciascuno di noi (nessuno escluso) è vittima di quella ferita; ciascuno di noi (nessuno escluso) perde qualcosa di prezioso ed insostituibile; nessuno di noi può chiamarsi fuori: l'indifferenza è responsabilità
“L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte. Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell'indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi.”
Liliana Segre

Sembrano i disegni di un bambino, al primo distratto sguardo sembra una favola, di quelle dove i cattivi vengono sempre sconfitti dai buoni. E invece no: La fantasia e l'immaginazione non hanno spazio in quel foglio: sono gli schizzi, dettagliatissimi, di un detenuto egiziano e delle torture che la polizia penitenziaria compie abitualmente nei loro confronti.
Il carcere è quello di Al-Fayoum, centro di detenzione fra i più grandi del Paese situato nel deserto egiziano, a un centinaio di chilometri da Il Cairo) e non nuovo alle organizzazioni umanitarie
L’elenco stilato da questi terrificanti murales su carta, accompagnano una lettera che traccia una vera e propria lista dei metodi di tortura utilizzati all’interno del penitenziario. Trapelato sul sito di informazione Rassd, il documento è stato significativamente ribattezzato “lettere dall’inferno”.
RASSEGNA STAMPA